lunedì 24 settembre 2012

Guida semiseria di Parigi... a spasso per Montmartre

Sono entrata in pieno nella stagione autunnale, iscrizione in palestra per liberarmi dai sensi di colpa di origine gastronomica, raffreddore perenne per gli sbalzi di temperatura, ed oggi finalmente pioggia.
Fosse stata domenica sarebbe stato perfetto, riviste, divano, cucciolo caldo vicino (visto che è l'unica compagnia che mi si prospetta per i freddi mesi a venire) e kilolitri di tisane.
E invece no, è lunedì, quindi prima accensione della stufetta elettrica mentre mi vesto e via al lavoro.
E siccome la palestra mi tiene impegnata tutte le sere non mi resta molto tempo per il blog, tranne appunto l'imminente stagione fredda e piovosa dove potrò ammorbarvi con foto di Parigi, eventuali torte e cavolate varie ed eventuali.
Oggi inizio il reportage su Parigi con uno dei miei posti preferiti.

C'è sempre un certo... je ne sais quoi che mi attrae verso Montmartre, tutte e tre le volte è stata la mia prima destinazione, forse per quella sensazione di essere in un paesino, non in una grande città, un posto che conserva testimonianze di un'epoca affascinante, fatta di artisti, musica, cabaret...

Il primo impatto con Montmartre può avere due mete, la prima è il Sacrè Coeur (fermata metro Anvèrs)





dove potete vedere la famosa giostra di Amelie...



arrivati sulla cima della Butte, costeggiando la basilica si arriva alla famosa place du Tertre, quella dei ritrattisti. Io ci sono passata di mattina e quindi ne ho visti solo un paio, e per fortuna, perchè se attaccano bottone poi è dura liberarsi




proseguendo per le vie vi potete imbattere nei vecchi cabaret








in un vecchio mulino che ha ispirato grandi pittori





Bal au moulin de la Galette - Pierre Auguste Renoir

Le Moulin de la Galette - Vincent Van Gogh
 

Le Moulin de la Galette - Pablo Picasso
 

in un busto che commemora una grande cantante

Place Dalida
 


e poi nel museo di Montmartre, di cui parlerò nel prossimo post perchè adesso vado a fare la nanna.

Buona notte e...

A bien tot!
















martedì 11 settembre 2012

Non dire gatta se non l'hai nel cesto...

Già mi figuravo questo post, avrei messo la foto della mia nuova micetta con scritto eccola qua!
E invece no.
Niente di tragico eh, solo che le cose non sono andate come previsto.

Innanzitutto ben ritrovate a tutte, ben tornate dalle vacanze e ben riposate qualunque cosa abbiate fatto.
Ho letto un po' qua e là e ho visto che un po' per tutte settembre è quasi peggio di gennaio per quanto riguarda i buoni propositi e la sensazione di un nuovo inizio e quindi partiamo a tutta birra, finchè ce la  facciamo...

Dunque dicevo, dopo essere tornata da Parigi, di cui vi parlerò prossimamente, e dopo la festa per l'anniversario dei miei genitori, di cui vi parlerò brevemente in un altro post, un sabato dopo pranzo sono andata dal mio vicino col mio bel trasportino a prendere la gattina.

L'avevo già prenotata prima di partire, mi avevano colpita i suoi occhioni, il musetto vispo, più o meno come la foto, anche se lei era più bella...






Il mio vicino è andato a prenderla e l'abbiamo messa nel trasportino.
Lei miagolava "Nooooo! Lì dentro nun ce vojo stàààà!!!!"
E io "Dai piccola solo per cinque minuti il tempo che arriviamo a casa..."
E lei "Nun vojo venì! Ma chi ttte conosceeee???!!!!"

Mentre tornavo verso casa cercava di aprire il trasportino a testate, e ci riusciva, infatti ho dovuto abbracciarlo stretto per evitare che schizzasse fuori e andasse in mezzo ai campi.

Arrivata a casa l'ho liberata, avevo sistemato la sua cuccetta nel bagno di servizio, cestino con cuscino, acqua, pallina per giocare...
Lei all'inizio, dopo una soffiata a Milu, si è rintanata e ci spiava da un angolo.
Poi piano piano ha preso coraggio, è uscita ed ha iniziato ad esplorare la casa.

Milu guardingo vedeva di starle alla larga perchè appena lo scorgeva lei drizzava il pelo e faceva quei versi tipici dei gatti incavolati "Se te pijo te corco... (se ti prendo te ne do tante, ma tante...)"

Nel pomeriggio l'ho portata un pochino in giardino visto che da quando è nata è sempre stata libera, poi la sera le ho dato la carne e l'ho coccolata un po'.
Era così carina, appena la sfioravo si metteva a zampette all'aria, faceva le fusa e giocava e io già la adoravo anche se Milu alla fine si è arreso ed ha invocato asilo sotto il letto in camera, almeno lì poteva stare in pace.



Dopo un po' la micetta mi si è addormentata in braccio e quando è venuto sonno anche a me l'ho portata nel suo cestino e l'ho chiusa in bagno sperando di non trovarlo sotto sopra la mattina dopo.

In realtà è stata bravissima, non ha pianto, non ha combinato disastri, ha fatto i bisogni nella sabbietta che le avevo messo... insomma tutto sembrava andare bene.

La domenica mattina gironzolava per casa con più disinvoltura e andava sempre a guardare fuori dalla finestra e miagolava, così l'ho portata giù in giardino ancora un po'.

Miagola qui miagola là... ad un certo punto dal retro della casa è spuntata una gatta quasi uguale a lei, la mamma.

Quando ha visto Milu è scappata fuori dal cancello ma è rimasta ad aspettare.
La micetta miagolava e si divincolava, allora ho aperto il cancellino e l'ho posata vicino alla mamma.
Si sono abbracciate... nel senso che si sono sfregate testa contro testa... poi l'ho ripresa in braccio ed ho chiuso il cancellino.
Ma la mamma non se ne andava e la micetta la voleva...
Allora io cosa ho fatto?
Sarò stata balorda... inesperta... o troppo zenzibbile... fatto sta che ho aperto il cancellino e le ho detto "Vai con la tua mamma... ma se vuoi qui per te ci sarà sempre una ciotola di crocchette..." ed avevo quasi una lacrimuccia...

Si sono sfregate ancora e poi, mamma davanti e la piccola dietro, si sono incamminate verso la loro vecchia casa. Io le ho seguite ed ho visto che si infilavano nel recinto, quando sono arrivata dal mio vicino erano nel prato sdraiate in pace e insieme.

Non ho specificato che la strada dove abito io è frequentata da pochissime macchine, solo i residenti quindi non c'era nessun pericolo.

Ecco qui finisce la mia avventura con la gattina, durata nemmeno 24 ore.
Ogni tanto la vedo, a volte la mamma viene nel mio cortile e io le do un po' di carne che divora subito, chissà mai che la corrompa e si trasferisca da me un giorno...

Per ora vi lascio con le immagini del Lago d'Orta, dove sono stata domenica...






Un abbraccio a tutte e a presto.